
Riforma delle tariffe elettriche: come cambia la bolletta
Mercoledì 2 dicembre l'Aeegsi (Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico), dopo una lunga consultazione, ha varato, con due documenti di consultazione (dco), la versione definitiva della Riforma delle tariffe elettriche per i clienti domestici, con delibera 582/2015/R/eel.
Dal 2018 quindi, gradualmente, verrà superata l'attuale struttura progressiva delle tariffe di rete e per gli oneri generali di sistema, ossia il meccanismo attualmente in vigore che fa pagare in misura maggiore il kWh a chi consuma di più e di meno a chi ha consumi bassi.
La struttura tariffaria sarà uguale per tutti i clienti domestici e impostata in base al criterio di aderenza ai costi dei diversi servizi:
- i costi di misura, commercializzazione e distribuzione verranno coperti in quota fissa pro-cliente (€/anno) e in quota potenza (€/kW/anno);
- i costi di trasmissione in quota energia (€/kWh).
Per la tariffa per gli oneri di sistema si mantiene invece una differenziazione tra:
- clienti residenti, ai quali viene applicata tutta in quota energia come oggi, cioè in € per kWh prelevato;
- e non residenti, ai quali viene applicata sia in quota fissa, sia in quota energia.
Complessivamente però 3/4 del gettito per gli oneri, sia per residenti e che per non residenti, deriverà comunque dalle quote energia.
In sintesi, la tariffa di rete, cioè i costi pagati per la trasmissione, distribuzione e misura dell'energia elettrica, e la tariffa per gli oneri di sistema, cioè i costi per sostenere attività di interesse generale per il sistema elettrico (in totale oltre il 40% della bolletta), saranno uguali per tutti e per ogni livello di consumo.
Inoltre sarà più facile cambiare la potenza impegnata: verranno introdotti infatti livelli di potenza con un 'passo' più fitto rispetto all'attuale, in modo da aumentare la possibilità per il cliente di scegliere quello più confacente alle proprie esigenze, con potenze modulabili in aumento o in riduzione di 0,5 kW fino a 6 kW, e di 1 kW da 6 kW fino a 10 kW.
Contestualmente ci sarà l'azzeramento transitorio dei costi per il cambio di livello, che passano da 30 a 0 euro, e verranno messi a disposizione i dati storici sulla massima potenza prelevata mensilmente.
Per intenderci: oltre l'81% degli attuali utenti (circa 24 milioni) ha consumi inferiori a 2.640 kWh/anno e di conseguenza, per tutti questi utenti, la bolletta sarebbe comunque più cara. L'incremento maggiore (+117€) si avrebbe per il cliente non residente con 3kW di potenza e consumi bassi (900kWh), ma anche le prime due classi (consumi tra 1.500 e 2.200 kWh) registrerebbero aggravi sensibili. Le riduzione di costo più marcate si hanno invece all'aumentare di consumi e potenza impegnata.
Cosa cambierà dal 1° gennaio 2016?
Rimarrà invariata la struttura tariffaria a scaglioni ma, solo per le tariffe per i servizi di rete, verrà effettuato un primo intervento teso a smorzare l'effetto di progressività ai consumi e ad aumentare le quote fisse (per punto e per potenza), riducendo di almeno il 25% l'entità del sussidio incrociato oggi esistente, per cui chi consuma di più paga in parte per chi ha prelievi più bassi.
Verrà inoltre avviata la raccolta e la messa a disposizione dei clienti dei dati relativi ai valori di potenza massima prelevata.
Nel 2016 verrà contemplato anche il potenziamento automatico del bonus sociale da parte dell'Autorità, in modo che per le famiglie a basso reddito che ne hanno diritto non ci sia alcun aggravio di spesa, conservando la propria agevolazione.
È stata inoltre presentata, a Governo e Parlamento, l'opportunità di rafforzare stabilmente il bonus, sia in termini di intensità, portando lo sconto sulla bolletta dall'attuale 20% fino al 35% della spesa, sia con un ampliamento del numero di coloro che ne hanno diritto.
Cosa cambia invece dal 2017?
Ci sarà la completa applicazione della tariffa non progressiva per i servizi di rete e verrà effettuato il primo intervento anche sulla tariffa per gli oneri di sistema, così da diminuire l'effetto di progressività e limitare a 2 il numero di scaglioni di consumo annuo. Verranno poi introdotte tutte le novità legate all'impegno di potenza, con l'offerta di un maggior numero di livelli tra cui scegliere.
E dal 1° gennaio 2018, infine, la riforma sarà a pieno regime, applicando la struttura non progressiva anche alla tariffa per gli oneri generali di sistema.
Dal 2018 quindi, gradualmente, verrà superata l'attuale struttura progressiva delle tariffe di rete e per gli oneri generali di sistema, ossia il meccanismo attualmente in vigore che fa pagare in misura maggiore il kWh a chi consuma di più e di meno a chi ha consumi bassi.
La struttura tariffaria sarà uguale per tutti i clienti domestici e impostata in base al criterio di aderenza ai costi dei diversi servizi:
- i costi di misura, commercializzazione e distribuzione verranno coperti in quota fissa pro-cliente (€/anno) e in quota potenza (€/kW/anno);
- i costi di trasmissione in quota energia (€/kWh).
Per la tariffa per gli oneri di sistema si mantiene invece una differenziazione tra:
- clienti residenti, ai quali viene applicata tutta in quota energia come oggi, cioè in € per kWh prelevato;
- e non residenti, ai quali viene applicata sia in quota fissa, sia in quota energia.
Complessivamente però 3/4 del gettito per gli oneri, sia per residenti e che per non residenti, deriverà comunque dalle quote energia.
In sintesi, la tariffa di rete, cioè i costi pagati per la trasmissione, distribuzione e misura dell'energia elettrica, e la tariffa per gli oneri di sistema, cioè i costi per sostenere attività di interesse generale per il sistema elettrico (in totale oltre il 40% della bolletta), saranno uguali per tutti e per ogni livello di consumo.
Inoltre sarà più facile cambiare la potenza impegnata: verranno introdotti infatti livelli di potenza con un 'passo' più fitto rispetto all'attuale, in modo da aumentare la possibilità per il cliente di scegliere quello più confacente alle proprie esigenze, con potenze modulabili in aumento o in riduzione di 0,5 kW fino a 6 kW, e di 1 kW da 6 kW fino a 10 kW.
Contestualmente ci sarà l'azzeramento transitorio dei costi per il cambio di livello, che passano da 30 a 0 euro, e verranno messi a disposizione i dati storici sulla massima potenza prelevata mensilmente.
Per intenderci: oltre l'81% degli attuali utenti (circa 24 milioni) ha consumi inferiori a 2.640 kWh/anno e di conseguenza, per tutti questi utenti, la bolletta sarebbe comunque più cara. L'incremento maggiore (+117€) si avrebbe per il cliente non residente con 3kW di potenza e consumi bassi (900kWh), ma anche le prime due classi (consumi tra 1.500 e 2.200 kWh) registrerebbero aggravi sensibili. Le riduzione di costo più marcate si hanno invece all'aumentare di consumi e potenza impegnata.
Cosa cambierà dal 1° gennaio 2016?
Rimarrà invariata la struttura tariffaria a scaglioni ma, solo per le tariffe per i servizi di rete, verrà effettuato un primo intervento teso a smorzare l'effetto di progressività ai consumi e ad aumentare le quote fisse (per punto e per potenza), riducendo di almeno il 25% l'entità del sussidio incrociato oggi esistente, per cui chi consuma di più paga in parte per chi ha prelievi più bassi.
Verrà inoltre avviata la raccolta e la messa a disposizione dei clienti dei dati relativi ai valori di potenza massima prelevata.
Nel 2016 verrà contemplato anche il potenziamento automatico del bonus sociale da parte dell'Autorità, in modo che per le famiglie a basso reddito che ne hanno diritto non ci sia alcun aggravio di spesa, conservando la propria agevolazione.
È stata inoltre presentata, a Governo e Parlamento, l'opportunità di rafforzare stabilmente il bonus, sia in termini di intensità, portando lo sconto sulla bolletta dall'attuale 20% fino al 35% della spesa, sia con un ampliamento del numero di coloro che ne hanno diritto.
Cosa cambia invece dal 2017?
Ci sarà la completa applicazione della tariffa non progressiva per i servizi di rete e verrà effettuato il primo intervento anche sulla tariffa per gli oneri di sistema, così da diminuire l'effetto di progressività e limitare a 2 il numero di scaglioni di consumo annuo. Verranno poi introdotte tutte le novità legate all'impegno di potenza, con l'offerta di un maggior numero di livelli tra cui scegliere.
E dal 1° gennaio 2018, infine, la riforma sarà a pieno regime, applicando la struttura non progressiva anche alla tariffa per gli oneri generali di sistema.